13/14 aprile 2019

Venerdì sera, con amarezza ma eccitazione intorno alle 23:30 metto la sveglia alle 2 perché dovevamo andare a Torino per la Festa Tradizionale. A ricordarmi quanto avrei dormito quella sera ci si mette anche il cellulare che fa venire fuori la notifica: Sveglia attiva tra 2 ore e 30 minuti! …bene mi dico.

Però quella sera mi ricordo di essere andato a letto con la strana voglia di svegliarmi.

Dopo essermi svegliato, lavato e cibato prendo le borse e scendo in attesa che arrivi la Giorgia con la sua famosissima “lavatrice” giallo canarino. Arriviamo a casa di Carlo e sulle 3 partiamo alla volta di San Mauro Torinese per gli stage e la Festa Tradizionale. Il viaggio in macchina, seppur lungo, mi è piaciuto parecchio, perché tra una canzone e un’altra, tra una foto a uno di noi che dormiva e una pausa caffè siamo riusciti a divertirci anche in una lavatrice con le ruote che non sapevamo se sarebbe arrivata a destinazione o meno!

Arriviamo in hotel circa alle 8, dopo un rapido check-in siamo corsi su e abbiamo sfruttato la mezzora che ci avanzava per ricaricare (anche se di poco) le pile. Premettendo che le strade a Torino sono un incubo, abbiamo constatato che lì i semafori ci odiano, ma alla fine riusciamo ad arrivare in palazzetto e a fare il saluto e il riscaldamento guidato da diversi maestri e istruttori. Dopo il riscaldamento ci dividono per grado e iniziano i diversi stage. La Gloria, la Giorgia ed io eravamo con il maestro portoghese Felipe che ci insegnava una forma con il bastone corto, la mattinata è stata molto intensa, nonostante fosse la prima volta che approcciavo il bastone corto ho apprezzato molto questo tipo di arma e le applicazioni a coppie che ci ha fatto fare il maestro.

Alle 12:30 finita la prima parte di stage andiamo in hotel e dopo un pranzo che rasentava la velocità della luce ci concediamo al letto per riposare un’oretta, alle 15.30 eravamo di nuovo in palazzetto per la seconda parte dello stage, dove finalmente il maestro Felipe ci ha fatto unire tutte le applicazioni imparate la mattina per creare così il Thiêť Côn Quyêṅ Một. Dopo che tutti avevano imparato la forma, è stato chiesto a 8 atleti di ogni gruppo di fare una dimostrazione per far vedere quello che avevamo imparato e il nostro trio non si è certo tirato indietro!

Dopo una volata in hotel per la doccia e Carlo che per poco non usciva perché si era dimenticato i jeans, ci aggiungiamo ai ragazzi di Montebelluna per andare tutti assieme alla cena di gala per festeggiare anche Giuseppe che aveva passato l’esame. Dopo discorsi di dubbia qualità, bicchieri di rosso a destra e a manca e un’infinita serie di “VIVA GIUSEPPEEE!” intorno a mezzanotte, marciando a ritmo di “io che non vivo più di un’ora senza te!” siamo giunti in un bar vicino all’hotel per continuare i festeggiamenti.

Dopo il risveglio traumatico fattoci da Carlo ci prepariamo per andare a fare colazione e partire nuovamente in direzione del palazzetto. Solo dopo aver varcato la soglia della palestra io mi rendo conto che stava per arrivare il momento delle gare! Ci riscaldiamo tutti assieme e proviamo diverse volte la forma che avremmo poi dovuto fare in sincronia per i Quyen a squadre e più si avvicinava il fatidico momento più mi si stringeva lo stomaco.

Arriva il nostro momento. Si presenti… ROSSO TREVIGIANO! Noi tre, leggermente spaventati ma al contempo carichi e fieri ci posizioniamo a triangolo ed eseguiamo al meglio delle nostre capacità la forma. Otteniamo un buon punteggio ed io ero particolarmente felice del voto che avevamo preso, dopo la nostra esibizione ero ormai rilassato e soddisfatto, il peggio era passato, ma poco dopo arriva un giudice per dirci che ci sarebbe stato uno spareggio e che una delle due squadre era proprio la nostra. Stomaco di nuovo chiuso. Mentre ci preparavamo per fare di nuovo la forma io continuavo a ripetermi in testa: “Dobbiamo fare di più, dobbiamo fare di meglio!”. Così si ci conclude la gara e con gioia e soddisfazione ci abbracciamo e ci diamo un 5, eravamo arrivati primi!

Dopo la fase delle premiazioni si sono svolte le varie dimostrazioni da parte delle regioni che partecipavano, questo momento goduto dagli spalti mi è piaciuto veramente tanto perché mi ha fatto emozionare la bellezza di tutte le esibizioni che sono state fatte e la bravura di tutti gli atleti. A mio parere le esibizioni della nostra regione erano tra le più belle, sarò di parte ma non mi interessa, in ogni modo mi sono sentito fiero e orgoglioso di far parte di questo mondo! Anche se da poco.

Subito dopo le dimostrazioni c’è stato il momento più importante della festa: la cerimonia per onorare il fondatore del Viet Vo Dao da parte dei tre gran maestri e alcuni dei maestri. Per ultima ma non meno importante ci fu la consegna delle cinture agli allievi che avevano superato l’esame il giorno prima. A concludere l’evento ci furono i tre gran maestri, i maestri e gli esaminandi che ci hanno dimostrato le loro abilità canore cantando l’inno! Devo confessare che è stato un momento veramente divertente.

Era ora di tornarcene a casa, stanchi e con un serio deficit di sonno ma molto felici ci dirigiamo verso la macchina con una scorta di schifezze da mangiarci durante il viaggio nel bagagliaio!

Questa è stata la mia prima festa tradizionale. Un evento che per me ha significato molto e che mi ha trasmesso tanto! Ogni volta che ripenserò a questo viaggio mi verrà in mente la Giorgia che ogni ora ti diceva che dovevi fare la foto, mi verrà in mente Carlo che inizierà a cantare “Domani” a squarciagola e noi che lo seguivamo, mi verrà in mente la Gloria che ha svegliato in modo, diciamo “poco consono”, la Giorgia! È stata un’esperienza incredibile mi sono divertito in sacco e spero che il Viet Vo Dao continui a darmi queste soddisfazioni e a farmi sentire parte di una famiglia!

 

Tommaso Marcon

6° Do

Tinh Vo Mon – Treviso