Suona la sveglia ore 3:50 del mattino, sì… avete capito bene, le 3:50.

Ancora non mi capacito quale forza extra terrena mi abbia fatto alzare dal letto, credetemi ero al punto di dare forfait pur di dormire qualche ora in più, svegliarsi così presto di domenica è un sacrilegio.

Dopo un bel caffè per endovena monto in auto e via verso la palestra dove mi aspetta Pavesina (Giorgia) con un giubbotto giallo abbinato alla sua macchina neanche lavorasse alla ENI e la piccola Pulce (Giulia).

Modalità taxi ON, prossima tappa: Preganziol.. Carlo.. e vi lascio immaginare la sua voglia di vivere alle 4:00 del mattino, in confronto Leopardi sprizzava gioia da tutti i pori!

Arriviamo dal Maestro, partono opere ingegneristiche per incastrare tipo tetris i borsoni nel bagagliaio e partiamo alla volta di Bergamo – I TROFEO FIWUK LIGHT CONTACT.

A parte i momenti di black-out dovuti ai collassi di sonno in auto, ho nitida nella mente l’espressione di gioia di Pavesina di fronte al bancone dell’autogrill davanti alle brioche, non sarà l’unica volta che vedrò quell’espressione soddisfatta  quel giorno.. ma di questo parliamo dopo..

Arriviamo, praticamente per primi e con largo anticipo, vedo l’entusiasmo dei ragazzini nei loro volti sorridenti, chi perché si cimenterà per la prima volta in un incontro ufficiale, chi perché ha un conto in sospeso da saldare ed un obbiettivo da raggiungere.. li vedevo e li invidiavo.. si perché loro erano sereni, comunque sarebbe andata erano là per dare il meglio e divertirsi.

Io con la mia solita ansia da prestazione cerco il coraggio nei miei compagni.

Dopo poco la tribuna si colora di borsoni di palestre del nord e centro Italia, accenti diversi, discipline diverse, un unico obbiettivo.. COMBATTERE.

Dopo il saluto e la sfilata iniziale entriamo nel pieno dell’evento:

iniziano i più piccolini, che forse di piccolo c’è solo la statura, perché su quei tatami io ho visto dei giganti che hanno dato il massimo per tenere alto il nome della loro palestra!

La dolce P-Ester e il piccolo Gabriele che non importa quanto tu sia alto o quanto possa pesare, senza macchia e senza paura hanno combattuto sempre con il sorriso sulle labbra.

Ho visto piangere la Pulce quando finalmente ha raggiunto il suo obbiettivo di arrivare per prima sul podio nonostante avesse avversari non da poco, la sua paura più grande.

Ho visto una Pavesina tenace, un mastino, non le importava necessariamente vincere ma combattere.. e se ci pensiamo bene vincere non è tutto.. è il partecipare che conta.. mettersi alla prova, affrontare le proprie paure e io quel giorno l’ho vista combattere fiera, come va va.. e se si vince?! Meglio ancora, avrà un ricordo materiale della giornata da appendere da qualche parte in camera.. ma nessun premio può sostituire le emozioni e l’adrenalina del momento.

Noi eravamo lì, l’uno per l’altro a sostenerci e a fare il tifo.. ho visto i genitori che a momenti si cappottano dagli spalti tanto erano fomentati, mancava solo che gli dessero dei guantoni e chi li fermava più dal venire sul tatami!

Ero lì a vedere quei frontali secchi che tirava Lolle, ero lì a vedere la soddisfazione di Joao per il primo combattimento con le gambe che sembrano delle molle tanti calci tirava..

Ho osservato Carlo, non tanto nelle vesti di allievo, ma in quelle di istruttore, ho visto la sua passione per il combattimento trasmessa ai ragazzi, la sua esperienza messa al loro servizio ed è stato vicino ad ognuno di loro come un vero Coach sa fare contento dei nostri risultati come fossero stati i suoi.

Ho visto la motivazione negli occhi di ognuno dei miei compagni, qualcosa di irripetibile, la loro forza che mi ha dato il coraggio di buttarmi e dare il tutto per tutto.. non mi avrà assicurato la vittoria quel giorno ma nessuna vittoria materiale è paragonabile a quella morale.. quel giorno sono uscita dal tatami sapendo di avercela messa tutta e mi bastava! Ho ancora in mente l’adrenalina mista a senso di vomito, i sudori alle mani e il Maestro che mi diceva di disturbare con il sinistro e poi di entrare con sinistro/destro (era già tanto se in quel momento ricordassi quale fosse la sinistra e quale la destra).

I risultati di quel giorno sono troppi perché mi metta ad elencarli, a quello ci pensano le classifiche, io posso dirvi com’è andata a finire dopo le premiazioni..

Una Pavesina e una Pulce collassate in auto, io che cercavo di tenermi sveglia perché dovevo riportare tutti a casa e il Maestro e Carlo a parlare di arti marziali e cinema ai tempi di Bruce Lee.

Inutile dirvi che siamo rientrati alle 23:00 a Treviso e dovevamo ancora cenare quindi fate un po’ voi i conti.. come sono rientrata a casa non lo ricordo granché quello che è certo è che non dimenticherò mai l’adrenalina del primo combattimento..e chi se la scorda più..

Detto questo statemi bene, io vado a recuperare ore di sonno arretrate!

 

Un bacio!

 

Annalisa Zlatan Pepe

5° Do

Tinh Vo Mon – Treviso