Il 25 e 26 Febbraio, Brescia è stata teatro della Gara Nazionale di Viet Vo Dao 2023 a cui hanno partecipato anche i nostri atleti.
Quella che segue è la testimonianza di Chiara
Il 25 febbraio si è tenuta la gara nazionale a Brescia, alla quale io e i ragazzi della Tinh Vo Mon abbiamo partecipato portandoci a casa 26 medaglie – comprese quelle dei bambini.
La gara iniziava alle 13:00 quindi c’era abbastanza tempo per svegliarsi e mettere in ordine i pensieri. Siamo partiti verso le 9:00 da Treviso, ci siamo concessi anche una pausa caffè e ricordato le gare precedenti. A metà strada già sentivo un po’ di tensione, allentata però dalla musica a palla in macchina e grazie alle risate ci si scorda pure della meta.
Siamo arrivati in anticipo, per capire dove eravamo e cosa dovevamo fare. Ovviamente ci siamo fiondati di fronte alla parete dei cartelloni per vedere la nostra sorte, le categorie, quante persone avevano la stessa forma e con chi eravamo a combattimento.
Arrivati i partecipanti di tutte palestre abbiamo fatto il saluto con i maestri, dopodiché ci siamo messi in un angolo del palazzetto per riscaldarci prima che si desse il via alle gare.
L’agitazione ha iniziato a diffondersi in tutto il corpo, più passava il tempo più continuavo a farmi paranoie fino a quando ho sentito il mio nome. Mentre scendevo le scale svolgevo mentalmente la forma ma sentivo che stavo dando più importanza alla paura di sbagliare invece di pensare che il confronto era con me stessa e con altre persone.
Finite le forme a mani nude e relative premiazioni hanno avuto inizio la gara con le armi e infine il combattimento.
A quel punto il terrore si è ancorato alle mie gambe al punto che sentivo solo il battito del cuore, invece di ascoltare l’assegnazione dei tatami.
Poco prima di scendere dagli spalti ci siamo riscaldati, sano scontro di ginocchia come da prassi e mentre scendevo mi sono sentita come Michel B Jordan in Creed, ma l’avversaria più forte di tutti ero io stessa.
Riconosco il fatto che perdo facilmente la pazienza e di conseguenza inizio a colpire forte e a caso rischiando di essere squalificata. Devo ammettere che sono stati quattro anni di sfida con me stessa ma il Viet mi ha aiutato a migliorarmi, plasmare questo lato fino a farlo diventare un punto di forza, non solo in palestra ma anche nella vita quotidiana.
Non sono arrivata prima e confesso che avrei potuto dare di più, ma di sicuro ho vinto contro me stessa, ho mantenuto la calma che prima non trovavo, ho dato e ricevuto, ho pianto per la tensione e allo stesso tempo ho pianto per la liberazione di tutte le mie paure.
Sono tornata a casa esausta ma con un sorriso a trentadue denti.
Ringrazio il Maestro che ci ha sempre spronati, Carlo e i miei compagni
Chiara
Bel racconto! Tra tutte le parole scritte ti cito per tua futura memoria e consiglio per tutti gli altri…
… sentivo che stavo dando più importanza alla paura di sbagliare invece di pensare che il confronto era con me stessa…(cit. Chiara) questo a mio giudizio è lo spirito con il quale si affrontano le difficoltà, non si deve “dimostrare”, bisogna “essere”. La sfida è sempre con noi stessi, le nostre paure e le nostre convinzioni, superare un limite è conquistare un pò di noi stessi. Brava.